giovedì 29 marzo 2007

Bread-cake al formaggio

Ho preparato il mio primo bread-cake e sono molto contento del risultato. Bello l’aspetto, buono il gusto. Intendiamoci, non lo dico io, sarebbe troppo facile..., l’ho fatto assaggiare ed è stato apprezzato non poco.
E’ facile da preparare ed anche veloce, basta un’ora compreso il tempo per la lievitazione.

Ingredienti:

una bustina di lievito secco
½ cucchiaino di zucchero bianco
1 cucchiaino di sale
2/3 tazze di acqua tiepida
2/3 tazze di farina bianca
2 cucchiai di olio d’oliva
½ tazza di parmigiano grattugiato
1 cucchiaio di senape con grani
50g di formaggio a piacere (cheddar, fontina, puzzone di moena, bitto...) tagliato a bastoncini

Per fare la palla di pane in una terrina aggiungere alla farina il lievito, il sale, lo zucchero, l’olio, il parmigiano, la senape, l’acqua e mescolare fino a quando il composto diventa una palla omogenea, batterla un po’ fino a quando diventa elastica e per migliorare le prestazioni del lievito.
Dare la forma dello stampo al composto, io ho utilizzato quello che solitamente uso per il plumcake, ed inserire i bastoncini di formaggio all’interno rigirando il composto.
Mettere l’impasto nello stampo imburrato o con della carta forno, coprirlo con un canovaccio umido e mettere al caldo per 30 minuti affinché lo stesso raddoppi.
Preriscaldare il forno a 200° C e cucinare per 20/25 minuti fino a doratura.


martedì 27 marzo 2007

Nani da giadino

Che belli i nani! Quelli da giardino poi sono strepitosi... Voglio avere un giardino pieni di nani, posso fare anche a meno di biancaneve ma i nani non possono mancare. Così colorati, allegri, simpatici... Saranno kitch ma a me piacciono proprio tanto! Certo, so bene che rapiscono i nani da giardino, purtroppo è un fenomeno diffuso in tutta Europa, ma anche questo fa parte del gioco. Ah, cosa dire del nano-sgabello della Kartell? Divino!

lunedì 26 marzo 2007

"Se non hai ragione per vivere, non trovarne una per morire" Jim Morrison

Dall’appartamento di Boulevard de Voltaire, fermata della metro Republique, con i mezzi pubblici od a piedi posso raggiungere innumerevoli luoghi... Mi piace molto camminare a Parigi perchè è una città che riempie la vista e che dona emozioni, sempre e non solo per il suo lato turistico ma soprattutto per la suo quotidianità che va assolutamente vissuta. Dicevo, mi piace camminare ed a piedi, anche questa volta come faccio sempre quando vengo a Parigi, ho raggiunto il cimitero di Père Lachaise, è un cimitero e la pace che trasmette è reale, palpabile, profonda. Il cimitero è visitato giornalmente da tantissimi turisti in quanto qui sono sepolti molti personaggi famosi tra i quali: Proust, Oscar Wilde, Rossini, Chopin, Balzac, Modigliani, Edith Piaf, Delacroix, Jim Morrison, Molière, Maria Callas...
All’ingresso gratuitamente (tranne la domenica, ma il bar vicino la vende a 2 euro) è possibile prendere una mappa del cimitero con l’indicazione delle tombe dei cosidetti personaggi importanti, famosi, che hanno lasciato un segno. Sulle tombe di alcuni di loro ancora oggi persone di ogni età e nazionalità depositano mazzi di fiori, biglietti contenenti semplici frasi o vere e proprie lettere, oggetti di ogni tipo lasciati per ricordo, per affetto, per passione. I più visitati sono Jim Morrison, Oscar Wilde, Chopin. Accanto ai famosi ci sono le persone normali, sicuramente la maggioranza in questo enorme cimitero, tombe in ordine, curate e tombe dimenticate, trasandate, distrutte... un’insieme di morte che però non trasmette angoscia, ma tranquillità, pace, sana consapevolezza.
Non abbiate timore..., se siete a Parigi visitate il cimitero di Père Lachaise, sono certo che non ve ne pentirete e che vi lascerà qualcosa dentro. Nulla di amaro, solo dolcezza di un lato della vita che spesso mettiamo in un ancolo buio trattandolo come un tabù. Gabriele D’Annunzio diceva “il privilegio dei morti: non moriranno più"...aveva ragione!

martedì 20 marzo 2007

Pierre Hermé

Come preannunciato nel post del ristorante parigino “La Fontaine Gaillon” non posso non parlare di Pierre Hermé, uno dei più grandi ed innovativi pasticceri Francesi. Come ho già scritto il negozio di Hermé più che una pasticceria è una gioielleria, i suoi più che semplici macaron sono piccole esplosioni di intenso e prolungato piacere, i suoi meravigliosi croissant sono grandi opere d'arte da esporre al Louvre, il cioccolato e le gelée sono a dir poco insuperabili. Chi lavora dietro l'elegante e semplice bancone appare come un commesso di Gucci, LV o D&G, i dolci dal design minimalista e magistralmente esposti con infinita cura, appaiono come gioielli dal valore inestimabile e seguono le stagioni e le collezioni come i vestiti di alta moda. Ogni dolce acquistato da Pierre Hermé viene maneggiato con cura, riposto in splendide confezioni ed accompagnato da un catalogo ed un biglietto da visita. Il packaging è divino e dona alle fantastiche creazioni di questo super-pasticcere l’importanza che meritano. Opere di altissima pasticceria belle da vedere, ottime da gustare. Da Pierre Hermé c’è sempre la fila nonostante i prezzi elevati all’apparenza, ma giusti per quello che rappresenta e per l’unicità del gusto che innonda il palato arrivando a volte fino al cuore... provare un macaron al passion fruit e cioccolato per credere!
Indirizzo:

72, rue Bonaparte
75006 Paris
Tél. : 33 (0)1.43.54.47.77

185, rue de Vaugirard
75015 Paris
Tél. : +33 (0)1.47.83.89.96

lunedì 19 marzo 2007

Lezioni di volo

Tra i tanti film italiani fortunatamente in programmazione nelle sale in questo periodo ne consiglio uno in particolare “Lezioni di volo” diretto da Francesca Archibugi. Un film fatto di sentimenti e girato in gran parte nella realtà indiana sull’asse Roma – Rajasthan – Sud dell’India.
Giovanna Mezzogiorno è splendida. Prima di questo film non avevo una grande opinione su questa attrice che ora vedo con occhi diversi, sicuramente bella, bellissima, espressiva e certamente brava! Pollo e Curry, il primo di origini ebree, il secondo un indiano adottato, sono due adolescenti appartenenti a famiglie benestanti romane che decidono di partire per l’India da soli. Durante il viaggio incontrano e vivono esperienze emotive ed emozionali nuove per loro. L’amicizia, l’amore, la scoperta del sesso, la maturazione, la religione, il senso di appartenenza fanno di questa pellicola un film per tutti con un messaggio che va oltre l’integrazione e l’aiuto nei confronti dei cosidetti “sfortunati”.
Quello che accade poi va visto al cinema. Per chi ha visitato l’India, come il sottoscritto, al cuore arriva dell’altro...

domenica 18 marzo 2007

La Fontaine Gaillon

Non posto da quasi un mese...orrore!! Questo significa che non ho abbastanza tempo a disposizione per fare tutto ciò che vorrei.
Nel frattempo, tra le tante cose, sono stato a Parigi dove ho seguito un percorso enogastronomico vario, creativo, interessante e soprattutto ricco di gusto. Ristoranti, pasticcerie, boulangerie, bar à soupe, sushi e brasserie..un tripudio di sapori tra dolce e salato che regalano gioia a chi ama il buon mangiare. Un post a parte sarà dedicato al grande Pierre Hermé, uno dei più grandi e famosi pasticceri del mondo. Più che una pasticceria, una gioielleria, più che semplici macaron, piccole esplosioni di intenso piacere, più che croissant, grandi opere d'arte da esporre al Louvre.
A Parigi vive uno dei miei attori preferiti, Gerarde Depardieau, che oltre ad essere un attore di fama internazionale è anche un buon produttore di Vini ed un ristoratore che ci sa fare essendo un esplicito amante del cibo. Trovandomi nella città della Tour Eiffel non ho potuto resistere alla tentazione di pranzare alla Fontaine Gaillon il suo ristorante situato in Place Gaillon.
Per la precisione Depardeau nella stessa piazza possiede un altro ristorante “L’ecaille de la Fontaine” dove è possibile mangiare pesce e specialmente ostriche, ma riserverò del tempo anche per lui.
Ho optato per la Fontaine Gaillon essendo il suo primo ristorante, lo stesso è situato all’interno di un hotel costruito nel 1672 e prende il nome dalla piazza e dalla fontana presente all'esterno del locale che fu costruita nel 1707 e restaurata poi nel 1828 da Visconti il quale costruì anche la fontana Molière e la tomba dell'imperatore Napoleone I.
L’ambiente è elegante ed il servizio curatissimo. Le pareti di legno sono ravvivate da quadri contenenti un luminoso colore blu cobalto, all’ora di pranzo il locale è frequentato quasi esclusivamente da eleganti businessmen.
Il pranzo è stato aperto da una generosa coppa di champagne e delicati bigné al formaggio. Come inizio ho optato per dei ravioli di aragosta al prezzemolo adagiati su un letto di cipolle ed a seguire una deliziosa tartare di carne accompagnata da un misto di verdure crude. Per chiudere degnamente il pranzo ho ordinato un misto di formaggi rigorosamente francesi che adoro e dei quali mi nutro spesso con voracità ma gustando il prodotto e per addolcire la bocca ho scelto un esaltante tortino al cioccolato caldo e gelato di lamponi. Il pasto è stato accompagnato da un vino bianco "Les Maillones" prodotto dallo stesso Depardeau. Il caffè è stato servito con i tipici macaron francesi ed un misto di gelée. Il giudizio nel complesso è buono, purtroppo il signor Depardieau non era presente!